Il documentario di Silvia Sciorilli Borrelli, Davide Gangale e Andrea Tornago racconta la storia oscura del nucleo investigativo della Forestale di Brescia.
Vincenzo Li Causi, Ilaria Alpi, Miran Hrovatin, Natale De Grazia. Giornalisti, operatori della Rai e servitori dello Stato. Tutti, tra il 1993 e il 1995, hanno trovato la morte in circostanze misteriose, mai chiarite fino in fondo,
Su cosa stavano indagando?
Per intuire il legame che unisce la loro tragica scomparsa, c’è un filo rosso da seguire. È la storia delle navi a perdere, carrette del mare affondate negli anni Ottanta e Novanta e mai più ritrovate. Svanite nel nulla, le stive di quei mercantili nascondevano segreti pericolosi.
L’inchiesta ricostruisce, attraverso documenti finora inediti e la testimonianza diretta dei “sopravvissuti”, le indagini sulle navi a perdere fatte da investigatori e cronisti che per anni hanno cercato di dare un volto e un nome ai trafficanti, nel tentativo di localizzare i relitti. Finché qualcosa o qualcuno non è intervenuto per fermarli.
C’è una data che segna la svolta nella storia delle indagini: è il 13 maggio del 1995. Un uomo si presenta negli uffici investigativi del Corpo Forestale di Brescia. Agli agenti coordinati dal colonnello Rino Martini racconta di una nave affondata nel 1987, a largo di Capo Spartivento, in provincia di Reggio Calabria. Una nave che sarebbe stata affondata volontariamente, per far sparire sul fondo del mare un carico di rifiuti tossici ma anche materiale nucleare d’interesse strategico.
Nella squadra del colonnello Martini, nella primavera del 1995, entra il giovane Capitano di Corvetta Natale De Grazia, in servizio a Reggio Calabria. Nel giro di qualche mese De Grazia riesce a identificare la nave affondata al largo di Capo Spartivento di cui aveva parlato la fonte della Forestale di Brescia: è la Rigel. Il giorno prima di morire, parlando al telefono con il procuratore di Matera Nicola Maria Pace, gli fa una promessa: “Al mio ritorno, la porterò sul punto esatto in cui è affondata la nave”. Ma De Grazia non ritorna: muore sulla Salerno-Reggio Calabria, il 13 dicembre del 1995. Dove stava andando? Chi c’era con lui? E perché, subito dopo la sua morte, la Forestale dei Veleni è stata smantellata?